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in questa provincia col regio decreto 18 ottobre 1870, numero 6957, è riservata alla giurisdizione propria del Consiglio di Stato ogni controversia fra lo Stato ed i suoi creditori risguardante l'interpretazione dei contratti di prestito pubblico, delle leggi relative a tali prestiti e delle altre sul debito pubblico.

Considerato, che non può trattarsi nel caso concreto di un diritto perfetto, perchè non venne finora riconosciuto dal potere legislativo dello Stato, che solo ha veste legislativa per disporre che un debito diventi obbligo civile dello Stato.

Considerato, che se alcune delle considerazioni già svolte dalla Corte d'appello di Firenze nell'identica materia con la sentenza 14 maggio 1870 cessarono di essere applicabili all'odierna lite pel fatto dell'unione di Roma e sua provincia al regno d'Italia, non cessano però d'essere sempre applicabili i principii di diritto pei quali fu sottratta alla competenza giudiziaria la identica causa promossa da Forini Emilio.

Considerato in fatto, che le questioni, che si fondano suatti del Governo aventi il ca rattere essenzialmente politico sono di competenza esclusiva della pubblica amministrazione, perchè dominate dalla suprema ragione di Stato; e che nel caso concreto devonsi per l'appunto ritenere di tale natura quelle che si devono svolgere per la decisione della promossa vertenza; in quanto è necessario far risalire le indagini alle conseguenze legali derivate da atti e fatti di natura esclusivamente politica, siccome la prima occupazione della provincie, che furono staccate dallo Stato pontificio negli anni 1859 e 1860, e dall'ultimo fatto che soppresse interamente ed annullò lo Stato pontificio.

Considerato, che fu generalmente ammesso in tutti gli Stati, che la presa di possesso di un nuovo territorio è un fatto tale le cui conseguenze non possono essere apprezzate dall'autorità giudiziaria, e che nel caso speciale l'apprezzamento di tutte queste conseguenze di fatti politici è complicato anche dall'esame degli effetti e della validità della convenzione internazionale 7 dicembre 1866 posta in rapporto ed in armonia coi fatti politici posteriormente avvenuti.

Ritenute le altre considerazioni svolte nella succitata domanda in data 11 settembre 1871.

Per queste considerazioni, ecc.,

Che in seguito a ciò il tribunale civile di Roma con deliberazione in data 24 novembre 1871 ordinò la sospensione del giudizio; d'onde, dopo essersi eseguite regolarmente le formalità tutte prescritte dalla legge il conflitto attuale.

Tuttociò ritenuto in fatto:

Considerando, che la sostanza della controversia sta nell'apprezzere le conseguenze di un contratto stipulato dal Governo pontificio;

Che se alcune parti dell'antico Stato pontificio, ora fuso nel regno d'Italia, furono anteriormente staccate dallo Stato stesso, le domande od eccezioni che possano nascere da questo fatto e dalle circostanze che lo accompagnarono o lo seguirono in ordine all'oggetto della controversia anzidetta, non potrebbero nello stato attuale delle cose considerarsi altrimenti che come accessorie e connesse alla medesima;

Che ormai si tratta unicamente di questioni di diritto interno in materia civile; Che non è il caso d'interpretazione di un vero imprestito di Stato, cui possa essere applicabile la competenza giurisdizionale del Consiglio di Stato;

Dichiara competente l'autorità giudiziaria a risolvere la controversia nella quale fu elevato il presente conflitto.

Dato in Roma, addì 28 marzo 1873.

Il presidente

Firmato:

DES AMBROIS.

ALLEGATO No 17.

Catalogo delle Petizioni intorno ai danni di guerra.

1916. Il Parrcco di Olengo e vari possidenti di quel comune rinnovano le loro istanze perchè si ripari ai danni cagionati dall'invasione Austriaca.

1947. Il Sindaco e gli abitanti del comune de Nibbiola chiedono riparazione dei danni cagionati dall'invasione Austriaca.

2091. Il Consiglio delegato del comune di Candia (Lomellina) fa vive istanze perchè siano rimborsate le requisizioni e risarciti i danni che ebbero luogo in occasione della guerra.

2157. No 19 abitanti del mandamento e comune di Momo, provincia di Novara, supplicano per il compenso dei danni della guerra.

2247. Alcuni abitanti di Novara chiedono che siano sollecitamente fissati i soccorsi da darsi ai danneggiati dalla guerra.

2253. I Sindaci e molti proprietari della provincia di Novara ricorrono onde ottenere un sollecito risarcimento dei danni derivati dall'invasione Austriaca.

2290. Albini avvocato Pietro chiede si provvedá pel risarcimento dei danni sofferti da alcuni abitanti di Vigevano durante la guerra, già liquidati dall'azienda generale di guerra fino dall'agosto 1848.

2293. Vari sindaci, proprietari ed affittajoli della provincia di Lomellina chiedono il risarcimento dei danni sofferti dall'occupazione Austriaca.

2378. Sinforiani Antonio, di professione domestico, domiciliato in San Fedele (Lomellina), lagnasi di essere stato inscritto nelle liste dei danneggiati dalla guerra per un compenso di sole lire 50, mentre i danni ricevuti ammontano a lire 415, e chiede che la Commissione lo compensi proporzionatamente.

6642. Brigatti Luigi, da Suno, provincia di Novara, chiede di essere indennizzato almeno in parte dei danni da lui sufferti nella ritirata delle truppe in seguito alla battaglia di Novara, siccome risulta da giudiziale perizia annessa alla petizione.

6853. N° 75 cittadini di Messina chedono sia posto in esecuzione il decreto emanato nel 1848 dal Parlamento Siciliano, relativo all'obbligo del Governo di indennizzare gli abitanti di quella città dei danni sofferti dall'incendio, dal bombardamento e dal saccheggio delle truppe Borboniche.

6889. No 27 cittadini di Caserta rappresentano i guasti sofferti nei loro poderi per lo stanziamento delle truppe volontarie e regolari durante l'assedio di Gaeta, e chiedono di essere indennizzati.

7639. Il Sindaco di Borgo Vercelli trasmette una deliberazione del Consiglio municipale per ottenere dal Governo l'integrale rimborso dell'ammontare delle requisizioni e dei danni a cui soggiacque quel comune par la guerra del 1859.

8247. I fratelli Mastroddi, di Tagliacozzo, promuovono istanza per ottenera il rimborso dei danni sofferti dal combattimento delle truppe contro lo spagnuolo Borjes, seguito in una casa rurale di loro proprietà, stata incendiata.

8446. Tosti conte Raffaele rappresenta i danni sofferti in conseguenza dell'assedio di Gaeta, e ne chiede indennizzazione.

8800. Sartori Lucia vedova contessa Tracagni ed i di lei figli Fabio ed Emilio, di Salò, proprietari dello stabile detto di San Martino, sul quale si decisero nel 1859 le sorti dell'Italiana indipendenza, domandano che sulla indennità che loro può spettare pei danni di guerra, gli sia intanto accordata una anticipazione in quella misura che meglio si crederà dal Parlamento.

9065. La Giunta municipale di Basiglio, circondario di Milano, sollecita il pagamento delle somme dovute al comune per requisizioni forzate fatte dall'armata austriaca,durante la guerra del 1859.

9858. Gli orfani Camillo ed Angiolina Licenziati, di Gaeta, ricorrono al Parlamento perchè sia loro concesso un sussidio mensile come indennizzazione della loro casa, la quale, crollando intieramente durante l'assedio di quella piazza, li lasciò privi di ogni mezzo di sussistenza.

11,326. Le rappresentanze civica e commerciale di Venezia domandano al Parlamento il riconoscimento dei debiti contratti dal Governo provvisorio di Venezia negli anni 1848-49 per la causa della nazionale indipendenza.

11,579. Il sindaco di Bormio, provincia di Sondrio, rassegna alla Camera i conti delle spese incontrate dai comuni di quel mandamento pei fatti d'armi degli anni 1848, 1859 e 1866, affinchè vengano presi in considerazione e soddisfatti.

11,677. Il sindaco del comune di Bormio, provincia di Sondrio, aggiunge alle petizione presentata per risarcimento di spese incontrate durante le guerre dal 1848 in poi, un nuovo prospetto di altre spese occorse per sgombro di frane.

12,067. La Giunta municipale di Adria, provincia di Ravigo, rivolge alla Camera una petizione per ottenere a carico dello Stato la rifusione della forzosa contribuzione di fiorini 10,000 imposta nel luglio 1866 dal comando dell armata Austriaca su quel comune in punizione della parte presa da quegli abitanti in favore delle truppe Italiane.

12,500. Il municipio de Montechiaro sul Chiese, provincia di Brescia, ricorre alla Camera per ottenere il rimborso delle spese sopportate per somministrazioni fatte alla truppe Nazionali ed Austriache nel 1848, 1859 e 1866.

12,507. Muratori Giovanni, di Modena, ed altri 17 barocciari e carrettieri dei paesi finitimi di detta provincia, presentano alcuni documenti onde essere compensati pei servizi di trasporto forzato, prestato d'ordine municipale alle truppe Estensi ed Austriache fino dalli 7, 11 e 12 giugno 1859.

12,528. Vari proprietari di mulini natanti sull'Adige nel comune di anguillara, invocano il pagamento dei compensi pei danui loro cagionati dalle truppe Austriache nel

1866.

12,885. Il sindaco e parecchi abitanti del comune di Castelfranco veneto invocano dal Parlamento una disposizione legislativa per cui dal Governo s'addivenga tosto all'indennizzo dei comuni e dei privati che nell'anno 1866 soggiacquero alle requisizioni forzati e subirono depredazioni dall'esercito Austriaco in ritirata.

13,463. Danieli Ciovanni Battista, di Borgo Santa Lucia in Vicenza, dopo avere ricorso inutilmente onde ottenere di essere indenizzato dei danni sofferti in signeto al ritorno degli Austriaci, nel 1848, in quella città i quali gli incendiarono case e sostanze, invoca dal Parlamentó un sollecito provvedimento.

13,479. Murer Pietro, di San Donà di Piave, nella provincia di Venezia, si rivolge alla Camera per ottenere il refacimento di danni patiti a causa delle fazioni militari del 1848 e 1849.

13,485. I danneggiati dagli incendi del 4 e 5 agosto 1848, nel comune dei Corpi Santi di Milano, chiedono che, ove siano approvate le convenzioni finanziarie conchiuse coll'Austria in esecuzione del trattato di pace 3 ottobre 1866, vengano con apposita riserva dichiarati impregiudicati ed illesi tutti e singoli i diritti e le ragioni ed azioni anche reali ed ipotecarie ad essi competenti.

13,488. La Giunta municipale di Ostiglia, provincia di Mantova, rivolge istanza perchè, nell'ammettere la convenzione finanziaria stipulata coll'Austria, siano dichiarate salva le ragioni creditorie dei terzi pei danni di guerra degli anni 1813, 1814, 1848, 1849, 1859 e 1866.

13,491. Il Consiglio provinciale de Novara rinnova al Parlamento le sue istanze perchè provveda, in quella misura che stimerà più equa, al compenso delle requisizioni Austriache praticatesi nel 1859 in quelle terre.

13,493. Alcuni cittadini di Mantova, espropriati dall'Austria per opere di fortificazione, domandano il pagamento dei loro crediti gà liquidati dall'Austria stessa, ai quali furono fino al presente opposte le trattative che pendevano a Vienna.

13,504. La Giunta municipale de San Benedetto-Po, provincia di Mantova, chiede il rimborso a quel comune di lire 21,178 72 per danni di guerra e requisizioni fatte dall'armata Piemontese, Toscana, Modenese, Lombarda e Corpi volontari nell'anno 1848.

13,509. Damiani-Galvani Lucia, Marcon Angelo, Brusadia Marco ed altri 5 cittadini possidenti di Pordenone, nel Friuli, chiedono il pagamento dei danni che alle rispettive loro proprietà arrecò l'armata Austriaca ritirandosi dal Veneto nel luglio 1866.

13,563. Gli eredi del barone Gaetano Testa, di Parma, si rivolgono alla Camera per ottenere il risarcimento di danni da questi sofferti pella distrusione ordinata dall'autorità locale nel 1849 degli edifizi e macchine costituenti lo stabilimento di brondolo dal medesimo eretto per la bonificazione dei terreni adiacenti.

13,606. Giovanni ed Antonio David e Molđuzzi Gaetano, di Ravenna, si rivolgono alla Camera con distinte petizioni per ottenere il risarcimento di danni sofferti per fatto d'un corpo d'armata Austriaca, mentre abbandonava la città d'Ancona per ritirarsi nel Veneto.

13,620. Sette cittadini rappresentanti i creditori dello Stato della provincia di Verona per espropriazioni di suolo e soprassuolo durante la dominiazione Austriaca, fanno istanza perchè dalla Camera venga respinto il progetto di legge presentato dal ministro delle finanze per le indennità dei danni di guerra.

13,638. Guaita Cristoforo e Croce Paolo, di Milano, si rivolgono alla Camera per ottenere l'integrale pagamento delle diverse odere eseguite e delle sommistrazioni fatte di materiali a stabilimenti militari nell'anno 1848 durante il Governo provvisorio di Lombardia.

516. La deputazione provinciale di Milano sottopone al Parlamento nna petizione diretta ad ottenere che nella discussione del progetto di legge per l'indennità dei danni di guerra sia dichiarato che il fondo della guardia nobile Lombardo-Veneta nella prima cifra assegnata all'Italia dal Governo austriaco, debba ritenersi di ragione della fondiaria delle provincie lombardo-venete ed assegnarsi alla provincia di Milano, sulla base dell'estimo censuario del 1859, la somma proporzionale di lire 163,069 11.

543. La deputazione provinciale di Udine si rivolge alla rappresentanza nazionale perchè voglia invitare il Governo a provvedere al pagamento dei crediti che i comuni di quella provincia professano per le somministrazioni fatte all'esercito Austriaco in base alla notificazione luogotenenziale 25 giugno 1866.

550. La Camera di commercio ed arti della provincia di Venezia aggiunge schiarimenti e dimostrazioni per constatare la giustizia della domanda inoltrata al Parlamento colla petizione 11,326 da quella rappresentanza civica e commerciale onde ottenere il riconoscimento ed il rimborso dei prestiti dal Governo provvisorio di Venezia incontrati negli anni 1848-49.

574. La deputazione provinciale di Padova, associandosi alle considerazioni esposte nella petizione inoltrata da quella di Udine, domanda che sia invitato il Ministero a provvedere al pagamento dei crediti che i comuni della provincia di Padova professano verso il Governo per le somministrazioni fatte all'esercito Austriaco nel 1866.

586. La deputazione provinciale di Belluno si associa alla petizione presentata da quella di Udine per ottenere che sia provveduto al pagamento dei crediti che professano i comuni contro il Governo per le somministrazioni fatte all'esercito Austriaco

nel 1866.

648. La Giunta municipale della città di Como domanda il pagamento del residuɔ suo credito per somministrazioni fatte ai Cacciatori delle Alpi nell'anuo 1859.

654. La rappresentanza municipale del comune di San Giovanni Incarico, provincia di Terra di Lavorro, ricorre al Parlamento perchè voglia provvedere che dal Governo siano rimborsate le spese incontrate da quel comune per somministrazioni militari fatte alle truppe Borboniche negli anni 1859 e 1860, ed alle truppe nazionali nel 1861.

667. La Commissione municipale di Gaeta rivolge istanza perchè quei cittadini vengano risarciti dei danni di guerra sofferti nell'assedio 1860–61.

Una Commissione delegata dai danneggiati di Brescia pei fatti del 1848 e 1849 fa

istanza onde sia decretata l'indennizzazione dei danni di guerra sostenuti dalle provincie Lombarde, e specialmente dalla città di Brescia, in dette epoche, avendo anzi uno speciale riguardo all'anteriorità di tale debito della Nazione in confronto dei danni causati nelle guerre successive.

Queste petizioni si riferiscono a danni di guerra e requisizioni, a espropriazioni per opere di fortificazioni, a forniture militari e imprestiti. Quelle di esse petizioni, e sono le più, che porsero tema all'Allegato ministeriale, trovano espresso il loro trattamento nella relazione della Commissione, la quale, una dopo l'altra, ha preso ad esaminare tutte le partite dell'Allegato. Per le petizioni ivi non tradotte, basta la sola evvertenza che la Commissione ha, nella sua relazione, esposti principii e, nel suo disegno di legge, fatte proposte con formule generali, e però applicabili caso per caso, secondo la diversa natura e i termini della fattispecie di ciascuna petizione.

MANTELLINI, relatore.

No. 624.]

General Schenck to Mr. Fish.

LEGATION OF THE UNITED STATES,

London, October 17, 1874. (Received October 30.) SIR: Immediately after receiving your circular of the 23d of June, instructing me to obtain trustworthy information in regard to the course pursued by the government of Great Britain in relation to the adjustment of claims against it by its own subjects or by aliens, and the mode of procedure adopted in the investigation and determination of such claims, I addressed a note to Lord Derby, asking to be supplied with the information desired, and inclosing a copy of the schedule of inqui ries which accompanied your circular.

On the 10th instant I received from his lordship a note in reply, inclosing what purports to be a legal memorandum and opinion on the subject, forwarded to him from the home department for my information.

The opinion thus given in answer to my request is not exactly of the character, nor in the form, which I think you desired, and which I expected to obtain. But it seems to be all that there is a disposition now to furnish. This memorandum appears to me not so much to explain the forms of procedure, and to indicate the tribunals to be appealed to, in order to establish a claim against Her Majesty's government, as it notes the doubts and difficulties in the way of the prosecution of any such claim.

I inclose herewith copies of my note to Lord Derby; his answer; the paper communicated from the law-office of the home department; and my acknowledgment of his note and its inclosure.

I have, &c.,

[Inclosures.]

ROBT. C. SCHENCK.

1. General Schenck to Lord Derby, August 19, 1874. 2. Lord Derby to General Schenck, October 8, 1874.

3. Legal opinion of the home department, September 26, 1874. 4. General Schenck to Lord Derby, October 15, 1874.

[Inclosure No. 1 in No. 624.]

General Schenck to Lord Derby.

LEGATION OF THE UNITED STATES,
London, August 19, 1874.

MY LORD: For the purpose of facilitating the adjustment and determination of claims presented against the Government of the United States, whether held by its

own citizens or by the subjects or citizens of foreign governments, and with a view to establishing as far as may be practicable a general and uniform system and mode of procedure for the investigation and determination of these classes of claims, my Government is desirous of obtaining exact and trustworthy information in regard to the course pursued by Her Majesty's government in relation to the adjustment of claims of a similar character against her government, and the mode of procedure adopted in the investigation and determination of such claims.

I have the honor to inclose herewith a list of inquiries, numbered from 1 to 7, inclusive, pointing more directly to the particular information sought and the specific points upon which it is most desired; and I will thank your lordship to cause me to be favored with replies to these questions, and, when the information is based upon legislative enactments or public and general regulations by the executive department of Her Majesty's government, with copies of such laws and published regulations, so far as you may be pleased to supply them.

I have the honor to be, my lord, your lordship's most obedient, humble servant, ROBT. C. SCHENCK. The Right Honorable the EARL OF DERBY.

[Inclosure No. 2 in No. 624.]

Lord Derby to General Schenck.

October 8, 1874.

FOREIGN OFFICE,
(Received October 10.)

SIR: I referred to Her Majesty's secretary of state for the home department your note of the 19th of August, in which you asked, on behalf of your Government, to be furnished with information as to the course pursued by Her Majesty's government in regard to claims prosecuted against it by its own subjects or by aliens, and I have now the honor to transmit to you a legal opinion on the subject, which has been forwarded to me from the home department, for your information.

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I have the honor to be, with the highest consideration sir, your most obedient, hum ble servant,

DERBY.

[Inclosure No. 3 in No. 624.]

LEGAL OPINION OF THE HOME DEPARTMENT.

OPINION.

In his letter of August 19, 1874, General Schenck asks for exact and trustworthy information in regard to the course pursued by Her Majesty's government in relation to the adjustment of claims prosecuted against it, whether by its own subjects or by the subjects or citizens of foreign governments, and the mode of procedure adopted in the investigation and determination of such claims; and he supplements each request by a series of questions of the most minute character, having reference not only to the subject-matter of his more general question, but also to the status of aliens in respect of proceedings before British tribunals, as well as regards aliens residing in Great Britain as those resident elsewhere.

To answer these questions with à sufficient amount of detail to be of any practical utility to the United States minister, would involve the compilation of a treatise of considerable bulk, which, when compiled, would only contain information to be found in the text-books of greater or less authority.

We propose to indicate presently some of the chief sources of information upon these subjects. With respect to claims made against the Crown, the common-law method of obtaining possession or restitution of real or personal estate has, for the most part, been by petition of right, a form of proceeding dating from the time of Edward the First; but in 1860 an act of Parliament was passed, (23 and 24 Vic., C. 34,) by which provision was made for assimilating, as nearly as may be, the proceedings on petitions of right to the course of practice and procedure in actions and suits between subject and subject; but inasmuch as it is provided by the seventh section that nothing in the act shall be construed as giving to the subject any remedy against the Crown in any case in which he would not have been entitled to such remedy before the

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