Fasti, firaccoglie, che Jarba s' impadronisse di Cartagine doppo la morte di Didone;e che Anna forella della medefima (la quale chiameremo Silene) fosse occultamente anch'ella invaghita di Enea. Per commodità della rappresentazione, fi fin ge, che Jarba curioso di veder Didone s' introduca in Cartagine come Ambasciadore di se steffo fotto nome di Arbace. Tuttel' espreffioni di sensi,e di parole che non convengono co' dogmi Catolici, o fono feritte per proprietà del carattere rappresentato, o sono puri adornamenti poetici. MUTAZIONE DI SCENE ATTO PRIMO Salone Regio con trono da un lato,ed in prospetto la Città di Cartagine, che sta in atto edificandosi. Anfiteatro.. Città con tempio,e Simulacro di Nettune, ATTO SECONDO Salone con tavolino. Gallaria con sedie. Saletta. ATTO TERZO Arborata tra la Città, e il Porto con Navi, Saletta. Salone Regio con veduta della Città di Car tagine, che s' incendia. DIDONE Regina di Cartagine Anmate di ENEA ENEA JARBA Rè de Mori Sotto nome di Arbace. SILENE Sorella di Dedone, e Amante occulta di Enea ARASPE Confidente di Jarba Amante di Silene, OSMIDA Confidente di Didone. SCENA PRIMA Salone con trono da un lato; veduta in pro ⚫⚫ spetto della Città di Cartagine, che stà in atto edificandosi, Enea Silene, e Osmida. Ene N Ste Steprincipefia, Principe O' Principessa, Amico (muove Le frigie vele, e mi trasporta altrove. Che sembra colpa mia quella del Fato. Sil. Se cerchi allungo error riposo,e nido Te l' offre in questo lido La Germana il tuo merto, e 'l nostro zelo En. Riposo ancor non mi concede il Cielo. Sil. Perche? fm. Con qual favella Il lor voler ti palesaro i Numi. En. Ofmida a questi lumi Non porta il fonno mai fuo dolce oblia, Che il rigido sembiante Che acquistar ti commife Apollo, ed io? Che in un altro terreno Opra del tuo valor Troja rinasca. Tronca il canape reo, sciogli le farte. Mi guarda poi con torvo ciglio, e parte Sil. Gelo d'orror Dal fondo della scena comparisce Ofm. (Quafi felice io fono. Se parte Enea manca un rivale al trono) Sil. Se abbandoni il tuo bene. Morrà Didone; (non vivra Silene.) Ofm. La Reina's'appressa, En. (Che maidirò!) Sil. Non poflo Sco |